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Entrare In Una Directory Da Terminale Linux


Anche per questa operazione deve essere usato il comando mv. Supponiamo di avere il file "testo.txt" in una specifica directory e di volerlo spostare nella nostra directory Home. Dirigiamoci da terminale nella directory in cui il file è presente, e lanciamo:




entrare in una directory da terminale linux



ls è probabilmente il primo comando che qualsiasi utente Linux abbia digitato nel suo terminale. Vi permette di elencare il contenuto di una directory (di default si tratta della directory corrente), inclusi i file e le altre directory annidate.


Ma nel contesto di questo paragrafo, per filesystem intendo il sistema di directory (cartelle) tipico di una installazione Linux ed il modo per navigare da una ad un'altra in assenza di un ambiente grafico. Ciascuna cartella ha uno scopo ben preciso. Puoi dargli un'occhiata aprendo Nemo e cliccando nel riquadro laterale la voce denominata appunto File system. Oppure digitare nel terminale


Questo comando, ls (list storage) viene passato con l'opzione -l che richiede di mostrare il risultato in formato "lungo", con tanti dettagli invece che solo il nome delle cartelle in una sola riga.Lo slash finale indica al comando ls che non vuoi una rappresentazione del contenuto alla posizione corrente del terminale. Ma ad un percorso preciso all'interno del dispositivo. E lo slash indica la directory root o radice dell'intera struttura. Slash è l'inizio della partizione, il percorso base. In linux qualunque contenuto è una sottocartella di /.Ecco perché la cartella home è sempre indicata in formato /home e quella di ciascun utente abilitato nel sistema come /home/utente1 o home/utente2 etc.


Per sapere dove è attualmente localizzato il terminale nel filesystem di Linux puoi digitare il comando pwd (print working directory) e, intuitivamente vedrai stampato a schermo, come risultato, /home/tuoutente.E alla riga successiva che il prompt è di nuovo in attesa di fare qualcosa per te.


E anche sul termine root bisogna fare chiarezza perché vi sono differenti accezioni: quella relativa alla radice del filesystem di linux come indicata dallo slash, quella relativa alla directory che si trova nel percorso /root e sia per riferirsi all'utente "onnipotente" nel sistema Linux.


Questo è un blog dedicato a Linux per i principianti e oltre a non essere il luogo adatto per approfondire argomenti avanzati legati alla shell e allo scripting, non sono neppure abbastanza qualificato per poterlo fare in modo approfondito. Ma là fuori ci sono validi testi e siti web rintracciabili anche su google con "lista comandi terminale", "shell scripting linux" e simili per lanciarsi oltre le immense possibilità di un desktop in Linux.


Il mondo di Linux ha la triste (ed erronea) fama di essere difficile da comprendere e risultare inutilizzabile dalla maggior parte degli utenti medi di computer; questo è un pregiudizio che deve essere eliminato, perché il funzionamento del sistema operativo non è molto diverso da quello di altri sistemi operativi privati, almeno per quanto guarda l'utilizzo office, principale funzione necessaria e spesso sufficiente alla stragrande maggioranza di chi utilizza il computer. Le uniche cose che cambiano, per quanto riguarda la "parte utente", sono i nomi dei programmi e la loro distribuzione spaziale sullo schermo; per questo motivo Canonical, nota azienda informatica impegnata nello sviluppo di linux, ha inventato Ubuntu, un sistema operativo linux molto versatile e intuitivo. In questa guida ti verrà spiegato dettagliatamente come cancellare i file o le directory attraverso il terminale, un modo alternativo di operare sul sistema operativo.


Una volta aperto il terminale, dovrai individuare il file che vorrai cancellare o la directory che vorrai eliminare. Per fare questo premi con il tasto destro sul file interessato e copia la posizione di esso sempre con il tasto destro (->copia) o premendo CTRL-C, o sulla cartella (directory) svolgendo poi la stessa procedura di copia.


Se vogliamo eliminare diversi file all'interno della stessa cartella, è presente il comando rm che ci permetterà di eliminare praticamente qualsiasi cosa dal terminale."Rm" è l' abbreviazione di "rimuovi", che è "elimina" in inglese. Viene utilizzato per eliminare i file e se utilizzato in modo ricorsivo ci consentirà anche di eliminare le directory. Di default non cancellerà le directory e cancellerà qualsiasi file specificato sulla riga di comando. Il processo di eliminazione scollega un nome file di un file system dai suoi dati associati e contrassegna lo spazio di archiviazione come utilizzabile per scritture future. Devi stare attento, perché una volta eliminato qualcosa con rm non può più essere recuperato. Rm non cancella le directory di default . Per fare questo dobbiamo usare le opzioni -r / -R / ?recursive. Se una directory è vuota, utilizzare l'opzione -d / ?dir. Se vogliamo eliminare un file che inizia con un trattino (-), dobbiamo aggiungere un doppio trattino separato (-) prima del nome del file. Se il secondo script non viene aggiunto, rm può interpretare erroneamente il nome del file come opzione. Vale la pena ricordare che l'asterisco (*) significa "tutto ciò che corrisponde", aggiungendo "*." E dietro solo l'asterisco.


Ma il terminale è più veloce della grafica. Ad esempio se vogliamo andare nella directory Amore che sta in Immagini, senza dare due volte il comando cd, possiamo dirgli direttamente la nostra destinazione:


Per impostazione predefinita, il terminale di Linux si apre automaticamente sulla cartella "home" dell'utente corrente. Ad esempio: se sono loggato con l'account "pippo", non appena aperta la shell testuale mi ritrovo in /home/pippo/, mentre se sono "pluto" sono posizionato in /home/pluto/. Anche quando si lavora con l'account "root" il percorso iniziale è la relativa home, solo che in questo caso si tratta di /root/. È una buona scelta di default, ma vi sono circostanze in cui sarebbe molto più pratico aprire il terminale di Linux e trovarsi immediatamente in una directory specifica: penso, ad esempio, a chi sviluppi pagine HTML/PHP e debba sistematicamente impartire cd /var/www/ subito dopo aver lanciato il terminale per entrare nella cartella dalla quale il server web Apache legge i file che compongono la web application, oppure ai sistemisti che inizino sempre la sessione con cd /etc/ per entrare nella directory con i file di configurazione della macchina. Fortunatamente, modificare la configurazione per aprire il terminale in una cartella "preferita" è molto semplice


Il comportamento appena descritto è il medesimo indipendentemente dal fatto che si tratti di un terminale locale o che sia stata aperta una connessione SSH per lavorare su un computer remoto. Come unica accortezza, è ovviamente necessario svolgere la procedura seguente sul computer locale in caso si desideri modificare il percorso di apertura del terminale per la macchina che si ha davanti, mentre bisogna agire tramite SSH sull'host remoto per specificare la directory di default da utilizzarsi in seguito alla connessione.


Per verificare che la modifica abbia effettivamente sortito l'effetto voluto, aprite una nuova finestra di terminale e scrivete immediatamente pwd, ovvero il comando che mostra la cartella nella quale ci si trova. Se l'operazione è andata a buon fine, vi verrà mostrato il percorso della directory scelta


Questi file e directory possono essere sparsi su diversidispositivi. mount(8) serve per attaccare il file systemtrovato su un qualche dispositivo al grande albero dei file. Al contrario,umount(8) lo stacca. Nei kernel Linux recentimount(8) con alcune opzioni può collegare parte di unalbero dei file in qualche altra posizione o può montare file system comecondivisi, privati, slave o non-collegabili. Le opzioni di montaggiosupportate per ciascun file system sono disponibili in"/usr/share/doc/linux-doc-*/Documentation/filesystems/".


Se il file si trova in una directory particolare, come il tuo desktop, ad esempio, digita questo in Terminale e premi invio: cd /Desktop Da lì, cerca il file che desideri eliminare e digita rm, seguito dal nome del file, in questo modo: rm MyFile.rtf Premi il tasto "Invio/Ritorno. Nel momento in cui lo fai, il file dice" addio, finché non ci rivedremo ". Ovviamente, non lo incontrerai più perché è stato completamente cancellato dal tuo Mac. Vedi quanto è facile usare il terminale?


Ecco un esempio pratico: se hai un enorme carico di archivi in una particolare directory, quindi sottodirectory e file al loro interno per buona misura, sarebbe complicato eliminare le cartelle una per una, sia tramite Finder e persino il terminale.


bene scusa, vedi, l'indirizzo intendo la chiave di operazione primaria per accedere al cestino non funziona per me, dice "non c'è nessun file o directory", cosa che ho sbagliato? è perché il mio linux non è così avanzato ?


Il panorama linux è molto variegato con tantissime distribuzioni, la cosa in comune che hanno però è che in tutte possiamo installare i programmi da terminale. I programmi li installeremo con un gestore di pacchetti.


Tuttavia ancora oggi per un utente Linux può essere comodo apprendere almeno qualche comando del terminale, shell linux. Ovviamente non è essenziale sapersi destreggiare con le funzioni della CLI (Command Line Interface) ma è comunque molto interessante comprendere il funzionamento base della piattaforma che si sta utilizzando.


I comandi dal terminale ubuntu rappresentano tutt'oggi uno strumento potentissimo sui sistemi Linux e Mac, ci permetto infatti di eseguire velocemente operazioni e interventi sul sistema operativo che nonostante siano implementati nell'interfaccia grafica risultano più immediati e comodi da terminale. Inizialmente i sistemi linux era gestiti interamente da terminale, ogni qual volta si voleva creare o spostare un file, installare un programma o aggiornare il sistema si ricorreva ad uno specifico comando che eseguiva l'azione richiesta. Oggi questo non è più necessario, infatti linux è diventato molto più user-friendly introducendo un'ottima interfaccia grafica e specifici tools per eseguire tutte le operazioni desiderate. Sono molti tuttavia gli utenti che utilizzano frequentemente il terminale per le loro operazioni quotidiane, inoltre una buona parte dell'utenza linux risulta rimanere fedele ad esso anche per le operazioni più semplici. Non mancano poi coloro che eseguono ancora Il sistema operativo in modalità console e quindi senza l'ausilio della grafica a cui siamo abituati oggi.


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